Il 17 febbraio 1869, il chimico russo Dmitri Mendeleev annotò i simboli per gli elementi chimici, mettendoli in ordine secondo i loro pesi atomici e inventando la tavola periodica. Ha scritto la sequenza in modo tale che finissero raggruppati sulla pagina secondo regolarità note o “periodicità” di comportamento. E ‘ stato forse il più grande passo avanti nella storia della chimica.,
Le idee di Mendeleev, che si basavano sul precedente lavoro del chimico francese Antoine Lavoisier nel secolo precedente, cambiarono totalmente il modo in cui i chimici vedevano la loro disciplina. Ora ogni elemento chimico aveva il suo numero e la sua posizione fissa nella tabella, e da ciò è diventato possibile prevedere il suo comportamento: come reagirebbe con altri elementi, che tipo di composti formerebbe e che tipo di proprietà fisiche avrebbe.
Presto, Mendeleev prediceva le proprietà di tre elementi – gallio, scandio e germanio – che non erano stati scoperti., Era così convinto della solidità della sua legge periodica che lasciò lacune per questi elementi nella sua tavola. Nel giro di venti anni, tutti e tre erano stati trovati, e le loro proprietà confermato le sue previsioni quasi esattamente.
Mendeleev stesso fu sorpreso dalla velocità con cui le sue idee furono confermate. In una prestigiosa conferenza di Faraday alla Royal Institution di Londra nel 1889, ammise che non si aspettava di vivere abbastanza a lungo “per menzionare la loro scoperta alla Chemical Society of Great Britain come conferma dell’esattezza e della generalità della legge periodica”., Quando la notizia del suo notevole successo cominciò a diffondersi, Mendeleev divenne qualcosa di un eroe e l’interesse per la tavola periodica aumentò.
In tutto, Mendeleev ha previsto 10 nuovi elementi, di cui tutti tranne due si sono rivelati esistenti. In seguito propose che le posizioni di alcune coppie di elementi adiacenti fossero invertite per far sì che le loro proprietà si adattassero al modello periodico. Suggerì di scambiare cobalto con nichel e argon con potassio, che credeva fosse stato erroneamente posizionato perché i loro veri pesi atomici erano diversi dai valori che i chimici avevano determinato., Ci volle fino al 1913, circa sei anni dopo la morte di Mendeleev, per chiarire questa ambiguità. A quel punto i chimici avevano acquisito una comprensione molto migliore dell’atomo, e in quell’anno il fisico Henry Moseley, lavorando a Manchester, mostrò che la posizione di un elemento nella tabella non è governata dal suo peso atomico ma dal suo numero atomico. Dennis Rouvray