Obiettivo: I tassi di immunizzazione della rosolia non sono ottimali e le infezioni durante la gravidanza si verificano ancora poiché molti paesi non incorporano alcun vaccino contro la rosolia La valutazione dell’immunità al virus della rosolia si basa sulla presenza di anticorpi specifici., Questo studio è stato intrapreso per determinare in un’indagine trasversale se la circolazione del virus della rosolia nella città di Istanbul, induce anticorpi immunoglobuline G (IgG) rilevabili con un livello protettivo, in un gruppo casuale di donne in gravidanza e non in gravidanza.
Metodi: Centosessanta donne di età compresa tra 20 e 41 anni (media 24 anni) sono state raggruppate come segue: 1. Quarantotto donne sposate. Tra questi c’erano 41 donne incinte (33 partorite normalmente, 8 abortite). 2. Centododici donne single., I campioni sono stati raccolti nei periodi da ottobre 2000 a marzo 2001 e da novembre 2001 a maggio 2002. Anticorpi IgG specifici per la rosolia sono stati rilevati (dal test ELISA) in tutte le donne testate.
Risultati: L’analisi quantitativa dei livelli di IgG ha mostrato una notevole variabilità che variava tra 24-143 UI / ml (media 94). Centoquarantacinque (91%) su 160 donne avevano livelli di rosolia IgG superiori a 50 UI/ml con un intervallo di 54-143 UI/ml (media 92) mentre 15 (9%) avevano un livello tra 24-46 UI/ml (media 38)., Il test di avidità IgG della rosolia ha rivelato che 116 (73%) delle donne avevano un’avidità IgG elevata, 22 (14%) avevano avidità intermedia e 20 (13%) mostravano un’avidità bassa. Due donne che erano IgM positivi, ciascuno aveva avidità IgG alta o intermedia.
Conclusione: Tutte le donne testate sono risultate sieropositive per gli anticorpi IgG specifici per la rosolia indicativi della circolazione naturale del virus all’interno della comunità. Anche se la maggioranza sembrava possedere un livello protettivo di tali anticorpi, lo screening per l’immunità protettiva sembra sempre essere una necessità per la futura protezione contro la reinfezione.