Abstract
All’inizio del capitolo 2 abbiamo affermato che un animale risponde selettivamente a relativamente pochi cambiamenti nel suo ambiente. Questa “selettività di risposta” è dovuta, in parte, al complemento e alle capacità dei suoi recettori. In effetti, la frase “selettività della risposta” è un eufemismo; gli animali possono essere estremamente specifici nelle loro risposte (specialmente nel contesto della comunicazione), con particolari configurazioni di stimolo che rilasciano una e una sola risposta particolare., In Stroll through the Worlds of Animals and Men, von Uexküll (Hinde, 1970) descrive il comportamento della zecca femminile. Una volta accoppiata, si arrampica sulla vegetazione e si aggrappa lì, forse per mesi, totalmente insensibile ai cambiamenti intorno a lei, tranne uno: se rileva l’acido butirrico nell’aria lascerà andare la sua presa. L’acido butirrico è un componente delle secrezioni cutanee dei mammiferi e la sua risposta ad esso garantisce una ragionevole possibilità di atterrare su un ospite. Infatti, le zecche femminili tendono a muoversi molto nella vegetazione e ci sono altri stimoli a cui risponderanno., Tuttavia, la specificità della risposta all’acido butirrico è estrema ed è probabilmente conferita in gran parte dal possesso di molti chemocettori che rispondono in modo specifico all’acido butirrico. Questo è un esempio di filtrazione dello stimolo nella modalità olfattiva e può essere rappresentato dalla “codifica di linea”. In altri casi, in particolare quando i segnali sono in modalità visiva, il processo di filtrazione non può essere ascritto così ordinatamente a un fenomeno periferico.