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Chianti Classico vino, caratteristiche, degustazione

Il Chianti Classico è uno dei più grandi vini al mondo, e porta il nome della terra da cui nasce, nel rispetto di rigorosi standard che ne tutelano e ne garantiscono la qualità.,

prodotto in 70.000 ettari di terreno tra le città di Siena e Firenze, in un’area che abbraccia 8 comuni, ordinati per distanze: Greve in Chianti, Barberino Val d’Elsa, San Casciano Val di Pesa San Casciano in Val di Pesa in provincia di Firenze; Castellina in Chianti, Gaiole, Radda in chianti, Castelnuovo Berardenga e il comune di Poggibonsi in provincia di Siena.,

La produzione del Chianti Classico è regolata da ultimo il disciplinare di produzione (18 settembre 1996) con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale di riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita D. O. C. G.

Caratteristiche

Chianti Classico DOCG vino dal colore rubino brillante, con riflessi granati e profondamente vinoso. Il sapore è asciutto, fruttato tendente nel tempo al morbido velluto. La quantità massima di zucchero dovrebbe essere di 4 grammi per litro di zuccheri riduttori, l’estratto secco totale minimo 2,3% e l’acidità totale minima 5%., Il Chianti Classico deve essere invecchiato per almeno 11 mesi (può essere ammesso al consumo solo il 1 ° ottobre dell’anno successivo alla vendemmia) e avere una gradazione alcolica minima di 12°.

Il contenuto di sale a 12,5° per la Riserva, che richiede un affinamento minimo di 24 mesi, di cui almeno 3 di affinamento in bottiglia. Rispetto al Chianti Classico, la Riserva è un vino nobile, ha una maggiore sottigliezza, un odore prolungato e un gusto più pulito. Circa le scelte uve che lo compongono e l’invecchiamento. Dipende sia dall’annata che dalla vendemmia e dalla coltivazione della vite., Solo il 20% del Chianti Classico Riserva diventa: a lui verranno assegnate le uve migliori. Rosso granato intenso, ha profumo di spezie e frutti di bosco, consistenza importante e vellutata. Le uve migliori sono destinate alla riserva fin dall’inizio e vengono affinate in piccole botti di rovere che rilasciano i loro aromi al vino. In esso per un periodo che varia a seconda delle dimensioni della botte, prima di procedere all’affinamento in bottiglia La riserva è un perfetto abbinamento con arrosti di carni rosse, selvaggina e ottimi formaggi: cibi tradizionali della gastronomia di questo territorio fin dall’antichità.,

Vitigni

Il Chianti Classico è il campione indiscusso del Sangiovese di qualità superiore, presente in percentuali che possono andare dall ‘ 80 al 100%. sono ammesse altre uve rosse per un importo complessivo fino ad un massimo del 20%, Canaiolo, Colorino, Cabernet Sauvignon e Merlot.

Sono ammesse anche due uve bianche come Malvasia e Trebbiano, che da sole o insieme possono raggiungere un totale massimo del 6% (solo fino alla vendemmia 2005).,

Coltivazione e vinificazione

al fine di mantenere le caratteristiche tipiche, la specificazione del 1996, che regola non solo la produzione del Chianti Classico, ma anche la coltivazione della vite: ogni ettaro di terra può produrre fino a 75 quintali di uva pari a circa il 52,5 ettolitri di vino; ogni pianta può produrre fino a 3 kg di uva e di impianto di nuovi vigneti devono passare cinque anni dall’ultimo raccolto.

I vigneti devono trovarsi su terreni posti ad altitudini non superiori ai 700 metri s.l.m., La forma tradizionale di allevamento è rappresentata dal collezionista toscano, derivato dalla tecnica del Guyot. Negli ultimi anni si è diffuso il “cordone”, la forma che si presta alla meccanizzazione senza rinunciare alla qualità. Tra maggio e giugno le viti fioriscono a metà giugno e il fiore diventa frutto, un processo che va sotto il nome di “allegation”.

Le uve iniziano gradualmente a cambiare colore tra luglio e agosto iniziando la fase di maturazione, che porterà le sostanze necessarie alle uve per la produzione di vino e ridurrà il contenuto di acidità., A settembre, a causa di variazioni di temperatura fluttuanti, il processo termina rendendo possibile la raccolta in ottobre.

Una volta in cantina, le uve vengono pigiate e diraspate per ottenere il mosto. Riposa in botti dove avviene la fermentazione alcolica per circa 2 settimane: l’anidride carbonica prodotta dal lievito spinge verso l’alto le bucce che si formano formando il cosiddetto “cappello”.

Rimescolando il cappello spesso si liberano dalle bucce i polifenoli che danno colore e resistenza al vino, oltre all’aroma., La ” svinatura “separa poi le bucce dal vino, che subisce la fermentazione” malolattica”. Questo è seguito dalla decantazione, l’ultima delle quali coincide con la fioritura delle viti. A questo punto la riserva sarà indirizzata alla maturazione in botti di rovere, mentre il Chianti intendeva fermare le vendite in botti per qualche altro mese.

Come bere Chianti Classico

Chianti Classico Tannino medio basso di corpo adatto ad accompagnare carni rosse alla griglia. I piatti più elaborati, tuttavia, come la selvaggina, richiedono una Riserva più strutturata.,

Il Chianti viene ossigenato prima della degustazione: la bottiglia va aperta qualche ora prima, altrimenti va travasata e va servita ad una temperatura di 16/18 gradi e per valorizzarla occorre un calice a tulipano.

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