Le forze meccaniche sono importanti regolatori dell’omeostasi del tessuto connettivo. I nostri recenti esperimenti in vivo indicano che il carico meccanico applicato esternamente può portare all’induzione rapida e sequenziale di componenti distinti della matrice extracellulare (ECM) nei fibroblasti, piuttosto che a una risposta ipertrofica generalizzata., Pertanto, la composizione ECM sembra essere adattata specificamente alle variazioni del carico. Lo stress meccanico può regolare la produzione di proteine ECM indirettamente, stimolando il rilascio di un fattore di crescita paracrina, o direttamente, innescando una via di segnalazione intracellulare che attiva il gene. Abbiamo prove che tenascin-C è un componente ECM direttamente regolato da stress meccanico: l’induzione del suo mRNA nei fibroblasti allungati è rapida sia in vivo che in vitro, non dipende dalla precedente sintesi proteica e non è mediata da fattori rilasciati nel mezzo., I fibroblasti percepiscono deformazioni indotte dalla forza (ceppi) nella loro ECM. I risultati di altri ricercatori indicano che le integrine all’interno delle aderenze della matrice cellulare possono agire come “estensimetri”, innescando percorsi MAPK e NF–kB in risposta ai cambiamenti nello stress meccanico. I nostri risultati indicano che il “pre-stress” citoscheletrico è importante per la meccanotrasduzione: il rilassamento del citoscheletro (ad esempio inibendo la chinasi Rho-dipendente) sopprime l’induzione del gene tenascina-C per stiramento ciclico, e quindi desensibilizza i fibroblasti ai segnali meccanici., A livello dei geni ECM, abbiamo identificato sequenze di enhancer correlate che rispondono all’allungamento statico sia nel promotore tenascin-C che nel promotore del collagene XII. Nel caso del gene tenascin-C, diversi elementi del promotore potrebbero essere coinvolti nell’induzione per stiramento ciclico. Pertanto, diversi segnali meccanici sembrano regolare distinti geni ECM in modi complessi.